sabato 14 giugno 2014

Argano e puleggia

Per tirare i cavi di un ponte sospeso c'è un sistema speciale: si piazza un argano,  e a sei o sette metri si tira un cavo senza fine, come una di quelle cinghie di trasmissione che usavano una volta, teso fra due carrucole una per sponda; attaccato al cavo senza fine c'è una puleggia folle, con quattro gole; dentro ogni gola si passa un'ansa del filo singolo, che viene da un grande rocchetto; e poi si mettono in moto le carrucole e si tira la puleggia da sponda a sponda; così, con un viaggio si tirano otto fili.
(cap. "Il ponte", pag118)  

Le parole di Faussone, oltre a chiarirci come avviene la tiratura dei cavi di un ponte sospeso, accennano a due delle cosiddette "macchine semplici": l'argano e la puleggia.
Le macchine semplici sono dispositivi che non possono essere scomposti in macchine ancor più elementari e sono mosse da un'unica forza. In particolare, le due presentate nel brano lavorano spesso in maniera combinata: l'argano serve a sollevare pesi, la puleggia è una ruota scanalata che facilita tale sollevamento.

Argano manuale.

Vari tipi di pulegge.

In uno dei suoi progetti, Leonardo da Vinci descrive il funzionamento di un argano in grado di trasformare il movimento alterno della leva in moto circolare continuo dell'albero.





venerdì 13 giugno 2014

Ponte sospeso

Non gliel'ho ancora detto, era un gran lavoro, c'era da montare un ponte sospeso, e io ho sempre pensato che i ponti è il più bel lavoro che ci sia: perché si è sicuri che non ne viene del male a nessuno, anzi del bene, perché sui ponti passano le strade e senza le strade saremmo ancora come i selvaggi; insomma perché i ponti sono come l'incontrario delle frontiere e le frontiere è dove nascono le guerre. [...]
Cavando dunque dal grande blocco dei dettagli tecnici che lui, non molto ordinatamente mi ha forniti, si è delineato il profilo di un ponte lungo e snello, sostenuto da cinque torri fatte di scatole d'acciaio, ed appeso a quattro festoni di cavo d'acciaio. Ogni festone era lungo 170 metri, e ognuno dei due cavi era costituito da una mostruosa treccia di undicimila fili singoli del diametro del diametro di cinque millimetri.
(cap. "Il ponte", pagg. 106-107, 116)

(link: Wikipedia)

Ponte di Akashi Kaikyo, il ponte sospeso più grande del mondo (1.991m).


Uno dei ponti sospesi più noti è il Tacoma Bridge, nello stato di Washington (U.S.A.). La sua fama è dovuta al suo crollo, avvenuto neanche due anni dopo l'inaugurazione. La causa di tale disastro è da ricercare nel fenomeno della risonanza: il vento raggiunse, infatti, una frequenza vicina a quella torsionale del ponte, determinando delle oscillazioni con ampiezza sempre maggiore che portarono al collasso della struttura.
Le immagini del crollo sembrano surreali. (link: video del crollo del Tacoma Bridge)



lunedì 2 giugno 2014

Boeing

Quando mi hanno proposto di andare in India, non avevo tanta propensione. [...]
Sta di fatto che a fine febbraio ho cominciato a pensare che è meglio frustare le scarpe che i lenzuoli, e al primo di marzo ero a Fiumicino che mi imbarcavo sul Boeing tutto giallo delle linee aeree pachistane.
(cap. "Il ponte", pag. 104)

La Boeing Company è una del settore aerospaziale, fondata nel 1916 da William Boeing e George Conrad Westervelt. Tale compagnia è la prima produttrice mondiale di aerei civili.

(link: sito ufficiale Boeing)

(link: sito ufficiale Boeing Italia)

Boeing 707.

Boeing 787.

Logo Boeing Company.



domenica 1 giugno 2014

Traliccio

Quanto poi alla difficoltà, era solo un traliccio a forma di torre, alto una trentina di metri, base sei per cinque, e non ero neanche da solo.
(cap. "Clausura", pag.11)

Tutto il traliccio si era messo in tensione, che a pensarci mi viene freddo ancora adesso; tre o quattro traverse avevano ceduto, tutta la torre si era svirgolata, e fortuna che poi era scattato l'automatico, altrimenti addio al suo boia di Londra.
(cap. "L'aiutante", pag. 35)

E' stato diversi anni fa, in Calabria, quando facevano l'autostrada, e mi avevano mandato laggiù con il gruista, io a montare il traliccio di varo, e lui a imparare a manovrarlo.
(cap. "Il vino e l'acqua", pag.95)

Noi eravamo troppo in basso per vedere bene la situazione, e allora ci siamo arrampicati su per la scaletta del traliccio di sponda, e allora sì che lo spettacolo lo abbiamo visto.
(cap. "Il ponte", pag. 110) 

Era un traliccio in tubolari zincati, di quelli a forma di Y: era a un'altezza sui 1800 metri, e all'ombra delle rocce c'era ancora qualche chiazza di neve, ma i prati erano già pieni di fiori.
(cap. "Senza tempo", pag. 130)

(link: definizione "traliccio" dal vocabolario Treccani) 

Traliccio elettrico.

Chrysler

Niente da dire del viaggio; la faccenda del fuso orario una volta mi dava fastidio, ma adesso ci ho fatto l'abitudine, ho fatto i miei tre cambi, ho dormito in volo, e sono arrivato che ero fresco come una rosa: tutto andava per il suo verso, c'era il rappresentante che mi aspettava con una Chrysler che non finiva mai e io mi sentivo come lo Scià di Persia.
(cap. "Off-shore", pagg. 54-55)


Chrysler Imperial 1955.


La Chrysler è una casa automobilistica statunitense nata nel 1925 e entrata a far parte, nel 2009, del Gruppo Fiat (divenuto nel 2011 Fiat S.p.A).
Solamente quattro mesi fa Fiat S.p.A. e Chrysler Group si sono fusi per dare vita al gruppo industriale Fiat Chrysler Automobiles N.V., meglio conosciuto con l'acronimo FCA.

Vecchio logo Chrysler.

Logo FCA.



mercoledì 28 maggio 2014

L'amore per il lavoro

Se si escludono istanti prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l'amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti conoscono. [...]
E' malinconicamente vero che molti lavori non sono amabili, ma è nocivo scendere in campo carichi di odio preconcetto: chi lo fa, si condanna per la vita a odiare non solo il lavoro, ma se stesso e il mondo. Si può e si deve combattere perché il frutto del lavoro rimanga nelle mani di chi lo fa, e perché il lavoro stesso non sia una pena, ma l'amore o rispettivamente l'odio per l'opera sono un dato interno, originario, che dipende molto dalla storia dell'individuo, e meno di quanto si creda dalle strutture produttive entro cui il lavoro si svolge.
(cap. "Batter la lastra", pag. 81)

Mi rendo conto di quanto le parole sopra citate abbiano poco a che fare con la tecnologia. Credo, però, di aver incontrato rare volte una constatazione così vera seppur semplice, espressa con tanto sentimento e poesia.
Spero di poter provare la sensazione a cui Primo Levi si riferisce.

martedì 13 maggio 2014

Derrick

Di storie di montaggi di gru ne avrei ancora una quantità, ma poi uno finisce che diventa noioso. Quella volta lì era un derrick. [...]
Ogni modo quello era un derrick niente di speciale, una ventina di metri, un derrick di perforazione, di quelli che se non si trova niente uno poi li smonta e se li porta in un altro posto. [...]
Come montaggio, era roba da ridere.
(cap. "L'aiutante", pagg. 28-29)

Bene, il mio uomo mi dice appunto che si tratta di finire il montaggio di un derrick, in un cantiere lontano una quarantina di chilometri, e poi di metterlo su delle barche e di portarlo nel mare su un bassofondo mica tanto lontano.
(cap. "Off-shore", pagg.55-56)

Lo sa bene che io non so nuotare. Gliel'ho detto quella volta che le ho raccontato del derrick e dell'Alasca. E' che l'acqua mi fa impressione
(cap. "Il vino e l'acqua", pag.95)

Mentre Faussone racconta all'autore la storia del primo montaggio citato, è lo stesso Primo Levi a darci alcune informazioni riguardo all'origine della parola "derrick": il signor Derryck era un Londinese vissuto nel Cinquecento, carnefice della Corona Britannica; egli, intendendo perfezionare i propri strumenti, realizzò una nuova forca in traliccio alta e snella, affinché il il condannato potesse essere visto da lontano; tale strumento venne chiamato "derrick gallows", abbreviato "derrick", nome che fu poi esteso ad altre strutture in traliccio destinate ad altri scopi.

Il derrick, chiamato anche torre di perforazione, è un traliccio d'acciaio di forma piramidale utilizzato, generalmente nei pozzi petroliferi, per la trivellazione del sottosuolo. 
I derrick si differenziano in più tipologie, a seconda del tipo di impianto in cui sono usati.
Il vero e proprio derrick è quello applicato soprattutto su piattaforme petrolifere; è di grandi dimensioni e di struttura molto rigida, per poter essere in grado di reggere le sollecitazione che la piattaforma subisce a causa del moto ondoso e delle correnti superficiali marine.

(link Wikipedia)


Struttura derrick a terra.


Derrick su piattaforma.